Piccolo, appollaiato su un pianoro di peperino che cade a strapiombo sul letto del fiume Vezza, circondato da una doppia muratura difensiva e “fedele” a Roma, questo è Vitorchiano.
La visita a questo piccolo centro dell’alta Tuscia è soprattutto una piacevole passeggiata all’interno di un borgo che sembra essersi fermato tra il XIII e il XVI secolo, con le sue stradine, i suoi innumerevoli profferli, le sue fontane, le sue chiese, le sue mura merlate e i tanti simboli scolpiti sugli architravi per evidenziare il legame con Roma.
Vitorchiano, infatti, grazie a un giuramento di fedeltà alla città eterna, ricevette l’onore di potersi fregiare dell’acronimo SPQR nel suo stemma cittadino e di aver avuto il privilegio di fornire per secoli gli uomini per la guardia capitolina, i famosi “Fedeli di Vitorchiano”.
Poco fuori del paese è possibile ammirare un Moai scolpito sul posto nel 1990 dai maori dell’Isola di Pasqua, durante una campagna di raccolta fondi per salvare le colossali statue della loro terra natia.
Vitorchiano è abbinabile alla visita del vicinissimo Sacro Bosco di Bomarzo o di Villa Lante.
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